Gettare il cuore oltre l'ostacolo. Senza mai demordere, non alzando il piede dall'acceleratore. Perché questa è la parola d'ordine per il pubblico salernitano. Sudare e lottare per la maglia. Il risultato non conta. È soltanto una logica conseguenza e la giusta paga a un lavoro svolto in maniera certosina. E orfana dello zoccolo duro, la Bersagliera è riuscita a far suo il derby contro la Juve Stabia. Una partita subito incanalatasi in una direzione pericolosa e a sfavore di Di Tacchio e compagni. Il rosso rimediato da Aya al 5' di gioco, il nervosismo palpabile e l'espulsione di Jallow poco più tardi all'uscita dal manto erboso, avevano gettato nello sconforto chi era stato costretto a seguire la propria squadra comodo in poltrona.

La sfortuna e le ingenuità di alcuni, d'altra parte, non hanno compromesso lo spirito dei ragazzi di mister Ventura. La personalità, di recente richiesta, è venuta alla ribalta. Una vittoria di carattere, di sacrificio e di assoluta intelligenza tattica. Da Akpa Akpro esterno a Gondo in avanti a sostenere il reparto in solitaria. Lottando come leoni, ruggendo su ogni tentativo avversario e pronti ad aiutare il compagno più vicino in caso di difficoltà. Un successo monumentale per il Cavalluccio che, nonostante l'inferiorità numerica, è riuscito a bloccare il volo delle Vespe e ha acciuffato quei tre punti mai conquistati dal ritorno in campo.

Uno spogliatoio compatto, un'unità d'intenti percettibile. E molti meriti vanno proprio al trainer ligure che ha saputo dare un'identità certa alla squadra e ha posto uno slogan tutt'altro che banale. Conta il collettivo, non il valore del singolo giocatore. Si gioca insieme, si battaglia in undici e si lascia il rettangolo verde dopo aver dato tutto. L'immagine più suggestiva nella serata dell'Arechi è l'esultanza al gol di Gondo. Panchina granata letteralmente svuotatasi in occasione del sinistro dell'ivoriano terminato in rete. L'abbraccio di gruppo sotto una Curva Sud deserta. L'esplosione di gioia dell'attaccante, l'urlo del Capitano e l'euforia di Djuric con la pettorina del riscaldamento addosso.

Tre punti che valgono molto. Sul piano mentale e fisico. La settimana di stop prima della trasferta di Ascoli potrebbe risultare utile in seguito al dispendio di energie della notte scorsa. Si andrà in terra marchigiana con defezioni importanti e assenze che peseranno. Ma la prestazione di ieri ha manifestato la superiorità dell'intera rosa sulle qualità dell'individuo.