Il pareggio conseguito al Vigorito contro il Benevento, consente alla Salernitana di rimanere ampiamente ancorata al treno play-off ed allo stesso tempo di guardare con fiducia al prossimo match casalingo contro l'ostico Trapani dell'ex Castori. Un avversario che naviga in acque pericolose di classifica, reduce da due sconfitte consecutive, e proprio per questo motivo da non sottovalutare assolutamente. Sarebbe un grave errore. D'altronde, è stato lo stesso Ventura a lanciarne un monito alla vigilia del derby contro gli stregoni. "Quello contro i siciliani sarà match più arduo rispetto a quello di domenica". Il trainer granata ci vede lungo, ha l'esperienza dalla sua, e già comprende come possa mentalmente risultare più facile preparare una sfida di cartello piuttosto che una sorta di testa-coda. Ad ogni modo, ben vengano queste "preoccupazioni" in casa Salernitana, la migliore testimonianza tangibile del buon lavoro sin qui svolto. Trentatré punti in classifica, a sole due lunghezze dalla seconda piazza, sembra passato un secolo allorquando, appena sette mesi fa, la sconfitta di Pescara aveva depresso un pò tutti. Diciamolo, avevamo visto le "streghe" di una retrocessione, le stesse che oggi manifestano applausi e messaggi d'amore alla piazza ma che, nel trambusto post campionato, nel momento in cui occorreva decidere sul play out si - play out no, si erano d'improvviso astenute. In quella battaglia a suon di giurisprudenza sportiva, e sentenze riformate, c'era soltanto la Salernitana ed i suoi tifosi. Certo, i granata, con merito, conquistarono la salvezza sul campo, ma quello che precedette l'evento dei play out, disputati oltre un mese dopo il termine del torneo cadetto, non rappresentò certo una bella cartolina di tornasole per il torneo cadetto. Tanto più che sia Palermo che Foggia, con la prima che si vide riformare sostanzialmente in appello la sentenza di del Tribunale Federale ( dalla retrocessione in C a -20 in classifica) e con la seconda che ottenne la sospensione della delibera della lega B dal Tar, non si iscrissero comunque ai loro campionati di appartenenza. Tanto rumore per nulla, ma a pagare furono Salernitana, Venezia e le rispettive tifoserie, costrette, di fatto, a rimanere appese ad un filo di rasoio. Ne conviene, dunque, che appare senz'altro più utile restare concentrati e pensare in casa propria, ovverosia a quello che attenderà la Salernitana lunedì sera allo stadio Arechi contro un Trapani arrabbiato, in cerca dell'ultimo treno salvezza. L'occasione di poter agganciare il secondo posto è troppo ghiotta per pensare a quello che non è mai stato, piuttosto sarebbe bello immaginare quello che potrebbe accadere dopo le ore 23:00....