"E pur si muove!", affermava Galileo Galilei nella prima metà del Seicento. "Ma anche no", immaginiamo il direttore sportivo Fabiani risponda rifacendosi a una massima partorita dai social. Possiamo sintetizzare, in tal modo, l'operato della dirigenza in ottica mercato. Una flemma divenuta una componente essenziale in quel di via Allende. Programmazione? Ritiro col gruppo al completo? Meccanismi già affinati? Niente affatto. È più opportuno perfezionare - in maniera anche discutibile - l'organico sul finale della sessione estiva. Un requisito indispensabile se il tuo nome è Salernitana e il proposito è quello di affrettarsi a chiudere le operazioni a Milano nel rush conclusivo.

È successo nel recente passato. Si ripete tutt'ora. Nonostante la protesta dei tifosi sia veemente e incontrastabile. Nessuna possibilità di risanare una frattura voluta principalmente dalla società in seguito al quinquennio insoddisfacente. Ed ecco che, anziché provare a invertire la rotta, la nave granata preferisce affrontare acque scoscese. Tutto ruota attorno al solito e seccante tormentone estivo. Da Lamin Jallow ad Alessio Cerci, senza ignorare la momentanea situazione Gennaro Tutino. Affari duraturi durante le contrattazioni, autentici flop - almeno i primi due - quando chiamati in causa.

Problemi burocratici e di visto per il gambiano, allenatosi sulle spiagge in Patria e arrivato a Salerno in una condizione psico-fisica inquietante. Dilemmi economici per l'ex Milan che ha tirato la corda, ha strappato un ingaggio vantaggioso e - nel calcio che NON conta - ha fallito clamorosamente. Un must pronto a ripetersi con l'attaccante del Napoli, il quale ha già strizzato l'occhio altrove e indosserebbe la divisa del Cavalluccio per accontentare qualcuno. Nel frattempo, Castori è costretto a lavorare con una brigata che necessita di almeno otto pedine di movimento per tentare di competere con le avversarie. Per la salvezza, s'intende.

Non sollecitate la società. Non manifestate il vostro dissenso. Non informate il direttore sportivo che tra diciannove giorni c'è il fischio d'inizio del torneo. Non importa, non c'è fretta...