Raffaele non si nasconde: “Abbiamo vinto con intelligenza, ma la Salernitana deve crescere e trovare la sua identità”

La vittoria è arrivata, i tre punti sono stati messi in cassaforte, ma Giuseppe Raffaele non si lascia trascinare da facili entusiasmi. Al termine della gara contro il Siracusa, il tecnico della Salernitana ha parlato con grande onestà, riconoscendo che la prestazione non è stata all’altezza delle aspettative e che ci sarà bisogno di tempo per vedere la vera squadra.
“C’è tanto da migliorare – ha esordito l’allenatore –. La prestazione è stata a sprazzi, ma abbiamo creato tante occasioni. Se fossimo riusciti a segnare il 2-0, la partita avrebbe preso subito una direzione diversa. Nel finale alcuni giocatori appena arrivati, come Golemic, Knezovic e Liguori, hanno avuto un calo fisico. Vedremo col tempo una prestazione più omogenea. Dobbiamo crescere su tanti aspetti, ma abbiamo vinto una partita che sembrava semplice solo sulla carta: il Siracusa era capace di metterci in difficoltà. Voglio vedere miglioramenti di partita in partita, non solo nel risultato ma anche nella manovra e nel gioco”.
Un discorso, quello del tecnico, che non lascia spazio a illusioni: “In alcuni momenti abbiamo preferito conservare il possesso e il risultato. Non sono preoccupato, perché il 25 agosto è difficile trovare una squadra già in ottima condizione. Dire di essere soddisfatto a prescindere non posso, ma mi aspetto un’evoluzione costante durante la stagione. Chi è arrivato da poco deve lavorare di più, molti devono trovare la condizione giusta. In queste situazioni dobbiamo essere bravi a portarci a casa il risultato in maniera intelligente, e oggi lo abbiamo fatto”.
Inevitabile un passaggio anche sul mercato e sulle scelte di formazione. In panchina si sono visti Legowski e Tongya, mentre sono rimasti fuori Daniliuc e Maggiore: “Il loro futuro è legato alla società – ha chiarito Raffaele –. Se hanno dato disponibilità, io li considero a disposizione e li utilizzo. Se invece vorranno andare via, ne parleranno con la società. Chi resta diventa un mio giocatore a tutti gli effetti. La squadra, comunque, ha dimostrato di voler intraprendere un certo percorso, pur con le difficoltà di una rosa assemblata tutta insieme. Le partite diventano davvero semplici quando hai un’identità forte, e noi stiamo lavorando per costruirla. Intanto, abbiamo iniziato il campionato con tre punti importanti”.
Sul perché abbia scelto di schierare dal primo minuto Knezovic e Liguori, il tecnico ha spiegato: “Sono con noi dal post-ritiro di Norcia. Sapevo che avevano nelle gambe 45 minuti e che mi avrebbero dato soddisfazione. Ho voluto impostare subito la partita sulla tecnica e sulla qualità e penso che entrambi abbiano fatto bene. Ora devono lavorare con grande intensità per inserirsi sempre meglio nel gruppo”.
Infine, un’analisi sulla fase difensiva, dove si è visto un terzetto inedito: “Era la prima volta che giocavano insieme, quindi è normale che ci sia molto da lavorare per trovare i giusti sincronismi. Al netto di qualche difficoltà, mi ritengo soddisfatto. Dobbiamo crescere con loro tre, ma anche con Anastasio e Cabianca. Non sono un integralista: valuto sempre le caratteristiche dei giocatori perché ciò che conta è avere solidità”.
Il percorso è appena iniziato, ma Raffaele lo ha detto senza giri di parole: la Salernitana dovrà trasformare queste vittorie di carattere e gestione in prestazioni convincenti e durature. La strada è lunga, ma i primi tre punti possono rappresentare la base su cui costruire un’identità chiara e riconoscibile.