Trust...ullati, bistrattati, costretti a riaprire i libri di diritto commerciale per studiare, approfondire temi astrusi lasciati alla polvere negli scaffali.

Non c' è sofferenza se non c'è la Salernitana: è la storia, il dna di questa squadra che vuole i suoi tifosi mai una volta, nella vita, una ogni 23 anni, essere in grado di poter godere liberamente di una gioia senza che quest'ultima sia condizionata da un evento infausto di diversa natura.

Ventitrè anni fa fu l'alluvione che devastò le popolazioni di Sarno e Quindici a debellare la gioia per il sogno realizzato a seguito di una cavalcata straordinaria dalla "rossi Band"-

Quest'anno la gioia per i risultati è stata "congelata" dal "falso problema" della multiproprietà, rivelatosi in tutte le sue sfaccettature in questi primi mesi vissuti alla finestra della serie A dopo averla conquistata sul campo.

Già perchè se Lotito, padre del presidente, si è travestito da politologo intriso di desiderio di rivalsa sul tema delle noif, avendo quale strumento la Salernitana, senza premunirsi di tutelare sè stesso e le ambizioni dei tifosi tempo fa, quando aveva avvertito profumo di A, dall'altra parte c'è una Figc che si traveste da "Ponzio Pilato".

Troppo facile ora ricercare nell'applicazione del diritto pedissequa, la lama della ghigliottina volta a decapitare una norma vergognosa, invero, fin dall'inizio, consentendo a Lotito di intraprendere e, per effetto di deroghe, avere la possibilità di giungere fino alla serie A.

Nessuno scagli la prima pietra in Consiglio Federale, ciascuno si sieda dalla parte del torto per addivenire ad un "compromesso" storico, unico strumento antigiuridico per risolvere il classico "papocchio" all'italiana.

E se non c'è alcuna norma in grado di consentire alla Figc di imporre ai paletti ed a Lotito di giocare sulle sue questioni concernenti il diritto di proprietà, sul campo c'è quella zolla maledetta (alla stregua di quella di Bolic contro il Piacenza) che a seconda delle interpretazioni di norme create ad hoc (più imprevedibili delle traiettorie di quel pallone) non potrà determinare la lesione dell' interesse sacrosanto conquistato sul campo dai ragazzi di Castori.

Salerno ha sofferto fin troppo: ora merita di essere liberata- nel modo più trasparente possibile, sia chiaro - dall'incubo della multiproprietà per poter tornare a parlare solo di calcio, acquisti e cessioni. Per continuare semplicemente a soffrire: sempre lì, magari ancora una volta per quella zolla che ancora emerge sul terreno dell'Arechi e che chiede giustizia a distanza di 23 anni.

Giustizi che non è data dalle noif nè dal Trust, ma è costituita dal diritto(quello si in re ipsa) di gioire, soffrendo-unico grande ossimoro granata- per un risultato sportivo. E' questo l' unico paletto, l'unico punto di rigore che il palazzo non potrà permettersi di calciare al lato delle dismissioni di responsabilità.

Giustizia per Lazio e Salernitana: se cade l'una perchè l'altra dovrebbe essere tenuta a galla o la multiproprietà è tale solo per l'aspetto cromatico granata? In tal senso il ruolo di Enrico Lotito ha un significato di decentramento ed autonomia societaria fino ad un certo punto

A buon intenditore, poche parole!!!