Gironi
Gironi

In Serie C il “campione d’inverno” è un marchio che pesa: non porta trofei, ma racconta solidità, ambizione e – soprattutto – la capacità di reggere la pressione quando il campionato si spezza in due. Eppure la terza serie italiana insegna una lezione chiara: la vetta a dicembre è una fotografia, non un verdetto. Per capirlo davvero basta ripercorrere l’ultimo decennio, stagione dopo stagione, incrociando chi comandava al giro di boa e chi, alla fine, si è preso il titolo di campione di girone (promozione diretta in Serie B). I vincitori finali dei gironi, dal 2015/16 al 2024/25, sono certificati dall’Albo d’Oro ufficiale della Lega Pro.

2015/16: l’inverno non basta a tutti

A metà stagione davanti si presentarono Cittadella e Alessandria nel Girone A, SPAL nel B e Casertana nel C: una di quelle annate che già a Natale lasciava intravedere due strade, quella della continuità e quella del ribaltamento. In primavera vinsero i gironi Cittadella, SPAL e Benevento, con la Casertana che non riuscì a trasformare l’inverno in promozione diretta.

2016/17: la corsa si riapre nel ritorno

Il giro di boa premiò Alessandria (A), Venezia (B) e un duello serrato nel C con Matera e Lecce davanti. Ma la stagione dimostrò, ancora una volta, quanto il ritorno possa cambiare tutto: a vincere furono Cremonese, Venezia e Foggia.

2017/18: l’anno delle “conferme pulite”

Al giro di boa comandavano Livorno (A), Padova (B) e Lecce (C). E quella volta l’inverno fu davvero un anticipo di primavera: le stesse tre squadre chiusero davanti e salirono in B da vincitrici dei gironi.

2018/19: tre capolista, tre promozioni dirette

Il campionato visse un copione lineare: Virtus Entella, Pordenone e Juve Stabia furono le squadre che dettarono il ritmo e alla fine furono anche quelle che vinsero i rispettivi raggruppamenti.

2019/20: l’annata “spezzata” che fotografa la forza delle prime

In una stagione segnata dall’interruzione, Monza, L.R. Vicenza e Reggina erano davanti nella corsa e chiusero da vincitrici dei gironi, confermando quanto spesso la vetta costruita all’andata sia un capitale decisivo.

2020/21: chi gira davanti, spesso resta davanti

A metà stagione il comando fu di Como, Perugia e Ternana. Il ritorno non ribaltò le gerarchie: le tre squadre mantennero la rotta e vinsero i gironi.

2021/22: continuità e gestione del vantaggio

Il giro di boa vide davanti Sudtirol, Modena e Bari: tre squadre che seppero reggere l’urto del ritorno e chiudere da prime, senza farsi risucchiare dalla bagarre.

2022/23: le “regine” non mollano

Campionato dominato con progressione: Feralpisalò, Reggiana e Catanzaro tennero il timone e chiusero da vincitrici dei gironi.

2023/24: leadership netta e promozioni senza appello

Anche qui il copione fu di solidità: Mantova, Cesena e Juve Stabia furono le squadre che, passando per l’inverno, arrivarono a primavera con la stessa autorità, vincendo i rispettivi gironi.

2024/25: l’ultimo tassello del decennio

La stagione si chiuse con Padova, Virtus Entella e Avellino vincitrici dei gironi e promosse in B, chiudendo un periodo in cui la Serie C ha alternato piazze storiche e progetti emergenti, ma con una regola immutabile: il primo posto è l’unica porta “diritta” per la Serie B.

Il presente: la Salernitana al giro di boa 2025/26 e la corsa che resta apertissima

Ed è proprio per questo che la fotografia attuale merita attenzione. Nel Girone C 2025/26, la Salernitana ha chiuso il girone d’andata terza con 38 punti, in una lotta serrata: Benevento e Catania sono appaiate a quota 41. 
Il Catania ha consolidato l’arrivo in vetta con il 2-0 sull’Atalanta U23 al “Massimino”, risultato certificato anche dai resoconti ufficiali. 
Il Benevento, dal canto suo, ha chiuso l’andata con un segnale fragoroso: 0-4 in trasferta a Cerignola, un colpo che pesa nella testa e nelle gambe degli avversari. 
E poi c’è il dettaglio che oggi indirizza il titolo simbolico: lo scontro diretto Catania–Benevento (1-0), una partita che resta lì come spartiacque “morale” in attesa del ritorno.

Qui sta il punto, in chiave Salernitana: la storia del decennio appena raccontato dice che guidare a metà stagione aiuta spesso, ma non protegge da scosse e sorpassi. E quando davanti ci sono due squadre appaiate, con una terza a distanza di un’unica accelerazione, il girone di ritorno diventa una resa dei conti: di profondità della rosa, gestione nervosa, mercato di gennaio e, soprattutto, capacità di reggere l’ossessione del “dover vincere”.

Per la Salernitana, terza al giro di boa, la prospettiva è limpida: non è fuori dalla storia, anzi. In Serie C molte promozioni dirette nascono proprio quando il ritorno sposta la pressione su chi è davanti e premia chi sa crescere con pazienza e continuità. Da qui in avanti conteranno meno i titoli simbolici e molto di più la sostanza: punti, scontri diretti, e nervi saldi.