La trasferta della Salernitana al Penzo di Venezia ha sempre un sapore particolare, stavolta ben lontano dallo scontro decisivo per la permanenza in serie b dello scorso anno, quando, dopo una partita di sofferenza i rigori hanno decretato la salvezza dei granata.
Quest’anno la Salernitana è partita per la città lagunare da capolista ed è tornata a Salerno mantenendo il primato a +1 sull’Empoli secondo in classifica.
E tornano alla mente i ricordi di quella che forse resterà la stagione più bella del cavalluccio, la trionfante cavalcata verso la massima serie.
Il parallelo non è d’obbligo, sia chiaro, perché l’intero mondo del calcio ha compiuto una lunga evoluzione, in meglio o in peggio non spetta a noi dirlo, ma alzi la mano chi dopo la doppietta di Anderson non sia stato sfiorato dal ricordo di quel Venezia – Salernitana 0-3 che segnò il sorpasso e la svolta del campionato 1997-98.
Anche la 15esima giornata di quel lontano campionato vide i granata vincere per 2-1, ma in un Arechi pieno, contro il Torino, con reti del solito Di Vaio e di Giacomo Tedesco.
La Salernitana raggiunse i 33 punti in classifica, un in più rispetto al Venezia, appena due rispetto all’attuale squadra guidata da Castori. Il goal di Ferrante fu il 13esimo subito dalla Salernitana fino a quel momento, esattamente come la sfortunata autorete di Aya nel campionato attuale mentre i goal segnati erano 33, ben 11 in più e considerando anche i tre rifilati d’ufficio alla Reggiana.
Ma era un calcio d’altri tempi, una Salernitana d’altri tempi, una squadra spettacolare, stellare che offriva un gioco spumeggiante e sprizzante portando gli attaccanti e non solo, a segnare una straordinaria serie di goal.
La Salernitana attuale non ha quelle caratteristiche, è vero, ma ha costruito un’identità diversa, di squadra arcigna, operaia, cinica, spietata, che difende bene, crea poco gioco ma sa far goal, non i 33 della stagione 97-98 ma quanti bastano per guidare la classifica.
La 16esima giornata oggi come allora proporrà la sfida Monza – Salernitana, che oggi ora come allora la Salernitana giocherà da capolista. Quel 4 gennaio 1998 i granata rimediarono un pareggio, 1-1, mantenendo il primato in classifica, mentre Castori, appena ieri, ha annunciato che non metterebbe la firma per quello stesso risultato.
Il Monza del campionato 97-98 aveva ben altri obiettivi e dopo 15 giornate stazionava in zona retrocessione, non era la corazzata di quest’anno, costruita per raggiungere la massima serie, quindi sarebbe del tutto giustificata la firma per il punto, ma questa Salernitana ci ha abituato a non dare mai per scontato il risultato. “Ce la giocheremo”, ha fatto intendere Castori, e allora oggi come ieri, avanti Salernitana.