È il minuto 66, sul risultato di 1-0: in quel di via Allende cala il gelo. Su una dormita generale della difesa, Dziczek commette un'ingenuità sul neo-entrato Capello. Per l'arbitro, autore di una direzione alquanto discutibile nell'arco dell'intero incontro, è calcio di rigore. Dal dischetto si presenta l'uomo più in forma del Venezia, Longo. Ma di fronte c'è Alessandro Micai, pronto ad abbassare la saracinesca e mantenere inviolata la porta. E il duello dagli undici metri è vinto dal Superman della Bersagliera. Una discesa alla sua sinistra repentina e decisiva per togliere dall'angolino la traiettoria disegnata dall'attaccante. L'estremo difensore, con un guizzo da vero felino, smanaccia la sfera e l'allontana dallo specchio. Poi, si rivolge alla tifoseria e, nell'euforia generale, dedica la prodezza. Una parata che ribalta completamente le dinamiche del match e spalanca le porte al raddoppio firmato Karo. La mente, però, rimanda in maniera involontaria a quel 9 giugno 2019. Stesso protagonista, simile avversaria ma scenario differente. Ci si gioca un playout, al Penzo in Laguna. E Micai si rende provvidenziale alla lotteria dei penalty con il tiro disinnescato a Bentivoglio. Un episodio che regala alla squadra la permanenza in B. E questa sera, nella sua sessantottesima apparizione consecutiva con la maglia granata, il guardiano della Salernitana ha alzato un altro muro. Contro lo stesso avversario di qualche mese fa. Sei clean sheet in stagione, terzo di fila davanti al pubblico amico. E una frase che scalda i cuori dei tifosi al termine della sfida: "Sono veramente contento e voglio continuare così e ritagliarmi un altro spazio nella storia granata”. Un futuro, dunque, quello del numero 12 con ancora il Cavalluccio sul petto. A lottare e difendere la casacca e lo specchio.