Ruggeri e Amatucci caricano la Salernitana: “Ora punti anche in trasferta, niente calcoli: serve vincere”
I due giovani protagonisti granata dopo il successo sul Mantova: grinta, emozione e consapevolezza per centrare la salvezza

Dopo la terza vittoria consecutiva tra le mura amiche dell’Arechi, questa volta contro il Mantova con un convincente 2-0, la Salernitana torna a sperare con determinazione nella salvezza. Tra i volti simbolo del match ci sono due giovani che incarnano alla perfezione lo spirito di questa squadra: Fabio Ruggeri e Lorenzo Amatucci. Entrambi classe 2004, entrambi protagonisti di una prestazione di sostanza e cuore, ma soprattutto consapevoli della posta in palio.
Ruggeri, autore di un salvataggio prodigioso nel primo tempo, si è mostrato lucido e maturo ai microfoni di Lira Tv. “È stato un intervento bellissimo – ha raccontato – ma la vittoria è merito di tutta la squadra. Nel primo tempo abbiamo gestito bene il pallone, mentre nella ripresa ci siamo abbassati un po’ troppo, anche perché loro hanno qualità, palleggiano molto bene. Ma per fortuna è arrivato il gol del raddoppio. I loro attaccanti ci hanno messo in difficoltà, erano sempre in movimento”.
Poi un pensiero alle tre vittorie consecutive all’Arechi, sintomo di un gruppo che davanti al proprio pubblico si esalta: “In casa sentiamo qualcosa in più, è chiaro. Ma adesso dobbiamo fare punti anche fuori. Mancano due battaglie e dobbiamo dare tutto, per questi tifosi e per questa società che non meritano la retrocessione. Il nostro pubblico ci sostiene anche in trasferta. È arrivato il momento di restituire quella fiducia anche lontano dall’Arechi”.
Il giovane difensore non ha nascosto l’influenza positiva dell’arrivo in panchina di Pasquale Marino: “Con lui gestiamo meglio la palla, tiriamo di più in porta. Questo è uno dei motivi per cui i risultati stanno arrivando”. E in chiusura, uno sguardo alla quota salvezza: “Io so solo che possiamo arrivare a 45 punti. E con quella cifra possiamo tirarci fuori dalla zona rossa”.
Dello stesso tono e spessore anche le parole di Lorenzo Amatucci, centrocampista in prestito dalla Fiorentina e autore del gol che ha sbloccato il match. In conferenza stampa ha mostrato determinazione e una crescente consapevolezza nei propri mezzi: “Stiamo facendo bene, abbiamo trovato un’identità precisa. La difesa è solida e sappiamo cosa fare con la palla. Bisogna giocare con coraggio, senza paura. Il modulo con i due mediani mi ha dato più libertà offensiva e ho deciso di impormi l’obiettivo di essere più decisivo tra gol e assist. È ciò che mi mancava, ora mi sento più formato anche a livello mentale”.
Amatucci ha preferito rimandare ogni discorso sul futuro, concentrandosi solo sulla salvezza: “Del futuro non mi interessa, ci penserò dopo il campionato. Marino ha portato un gioco che valorizza le nostre qualità, sapevamo che avevamo bisogno di avere più possesso e lui si adatta molto bene al gruppo”.
La trasferta di Genova contro la Sampdoria sarà il prossimo banco di prova: “Quando segni per primi cambia tutta la partita. Inseguire è sempre più complicato. All’Arechi siamo abituati a giocare davanti a tantissima gente, ma a Marassi ci sarà un’atmosfera calda e diversa. Dobbiamo provare a portarci dietro la stessa cattiveria agonistica che abbiamo qui”.
Infine, parole cariche di emozione anche ai microfoni di Lira Tv: “Dopo il gol mi sono liberato di tutto, sono corso sotto la curva. Quando i tifosi cantano mi vengono i brividi. È la parte più bella del calcio. Ho stoppato e tirato d’istinto. Sapevamo che il Mantova giocava bene e forse anche per la stanchezza ci siamo abbassati un po’, ma siamo stati solidi. Non mi piacciono i calcoli, lo scorso anno alla Ternana li abbiamo fatti e non è finita bene. Adesso serve solo vincere. Il gol lo dedico alla mia famiglia e a tutti i granata”.
Una Salernitana che ha ritrovato entusiasmo, identità e due giovani leader. Ma il cammino è ancora lungo e l’appuntamento è fissato: la salvezza passa anche – e soprattutto – da punti in trasferta.