Ricorre oggi il primo anniversario della scomparsa di Phil Masinga, centravanti sudafricano passato per Salerno e ricordato con affetto e commozione non solo dai tifosi delle squadre italiane per le quali ha militato (i granata ed il Bari), ma di un'intera generazione di appassionati di un calcio che probabilmente non tornerà. Era l'epoca della Serie A campionato più bello del mondo, meta abituale dei fuoriclasse mondiali. Oltre a loro, però, arrivavano nello Stivale anche tanti calciatori alla ricerca di un posto al sole, pronti a dimostrare di essere all'altezza di una competizione così serrata. Tra questi va annoverato senz'altro Masinga, arrivato a Salerno nell'autunno del 1996 e decisivo per la faticosa salvezza in una stagione complicata. La stagione 1996-1997 è l'unica disputata in granata, ma gli fu sufficiente per entrare nel cuore dei tifosi della Bersagliera. Il successivo trasferimento al Bari, all'epoca in Serie A, lo impone all'attenzione generale come calciatore di assoluto valore e fenomeno di costume: 75 partite e 24 gol, di cui una doppietta alla Scala del Calcio contro l'Inter, sua vittima preferita in Italia. Un anno fa i granata ne onorarono il ricordo con una clamorosa affermazione in quel di Palermo, a posteriori fondamentale per garantirsi gli spareggio salvezza. Era la prima giornata di ritorno, come lo sarà tra 6 giorni a Pescara.