Dopo appena un anno, l'avventura di Gian Piero Ventura come allenatore della Salernitana è così giunta al capolinea. Il tecnico ligure ha rassegnato le dimissioni, non ravvisando più la consistenza delle condizioni tecniche per continuare il rapporto di lavoro con la società di Lotito (che aveva "criticato" al telefono le scelte tecniche di Ventura nella sfida con lo Spezia).

Scatta quindi il toto-allenatore, che sarà probabilmente sport nazionale a Salerno in questa settimana. Noi non sappiamo ancora chi sarà il prossimo allenatore. Ma sappiamo benissimo cosa dovrà fare appena insediatosi.

Questo campionato, oltre a passare agli archivi come l'ennesimo fallimentare dal punto di vista della qualificazione dei playoff della Salernitana targata Lotito-Mezzaroma-Fabiani, verrà ricordato anche come quello della discrasia comunicativa tra la società e Ventura.

Il mister ha sempre ripetuto, dalla prima conferenza stampa all'ultima, che nessuno gli aveva chiesto la promozione e che l'obiettivo principale sarebbe stato la valorizzazione dei giovani. La società, d'altro canto, oltre al famoso comunicato dell'aprile 2019 ha più volte ribadito come i playoff fossero l'obiettivo, arrivando a fissare persino un premio promozione.

Una discrasia comunicativa che alla lunga ha pesato. E allora ecco cosa dovrà fare il nuovo allenatore della Salernitana. Alla conferenza stampa di presentazione, dovrà prendere il microfono, voltarsi verso Lotito, Mezzaroma e Fabiani (purtroppo il direttore sportivo della Salernitana è contrario all'esercizio delle dimissioni) e porre lui una domanda: "Signori, per quale obiettivo mi avete chiamato a Salerno?". Ecco, si riparta dalla coerenza comunicativa tra le parti. La tifoseria, in primis, chiede questo.