Non mi è piaciuto ieri l'Arechi, e come credo, non sia piaciuto a nessun tifoso della Bersagliera, dover "assistere" ad una partita dei propri beniamini guardandola dalla tv e ascoltando solo gli "urli" provenienti dalle panchine.

Personalmente l'immagine degli spalti deserti mi ha messo tanta malinconia mista a tristezza. Il gioco del calcio non è fine a se stesso, l'essenza proprio di questo sport confida nel supporto dei propri tifosi che, soprattutto in una piazza come Salerno vivono questa passione a 360°, 24 ore su 24.

Nemmeno 24 ore prima infatti tanti tifosi si era riuniti per festeggiare i 101 anni della Salernitana, centinaia e da tutte le parti del mondo i messaggi di auguri sono arrivarti al cavalluccio, a conferma dell'amore viscerale per questa città e questa squadra.

Colpa del Covid-19 si dirà?, bhè vedere tanti che si "assembrano"sulle spiagge, pur mantenendo la distanza di sicurezza, o passeggiano per le strade a stretto contatto gli uni agli altri, o la movida serale, sono l'esempio che la vita deve continuare, bene allora perchè non mettere i tifosi distanziati gli uni agli altri? L'arechi contiene oltre 30.000 posti, si potrebbe ridurre anche a 5000, tanto basterebbe per creare, almeno momentaneamente una sorta "nicchia", che permetta ai calciatori di sentire gli incitamenti dei tifosi.

Speriamo che già dalla prossima gara si possano prendere provvedimenti in favore di tale iniziativa, i tifosi non resistono lontano dai loro idoli, perché il calcio è di chi lo ama, il calcio è della gente, il calcio è dei ragazzi, il calcio è soprattutto dei tifosi.