Quella contro il Trapani è stato la sua ottava rete in campionato. Un gol speciale per Milan Djuric, che vale doppio, sia perché è valso alla Salernitana la vittoria contro i siciliani che la proietta ad un solo punto dal secondo posto, che per il superamento del suo record personale, fermo sin dai tempi del Cesena a quota 7. Oggi si tessono le lodi del gigante di Tuzla. Un leader, un generoso, un gran faticatore, finanche bomber, nonostante fino non sia (ancora) riuscito a raggiungere la doppia cifra. Eppure erano in pochi a credere nelle sue qualità, in quella calda estate in cui Fabiani riuscì a strapparlo al Bristol dopo una lunga ed estenuante trattativa. Complice anche qualche precedente acciacco fisico, eredità della non felice esperienza inglese, nella sua prima parte di stagione in granata, Djuric ha faticato ad imporsi, al punto da essere addirittura etichettato come il “peggior Chianese”. Niente di più errato. In silenzio, con il duro lavoro e ed una grande fiducia in se stesso, l’attaccante bosniaco ha dapprima riconquistato il posto in squadra con Gregucci, e poi anche con Ventura, che inizialmente gli preferiva Giannetti, facendo ricredere tutti.E poi ci sono i gol. Eh già, quello che da sempre è stato considerato un suo tallone d’Achille, invero, a Salerno è diventato un suo punto di forza. Da marzo 2019 ad oggi, meno di un anno, Playout compreso, Djuric ha totalizzato 15 reti in neanche 40 partite giocate. Se non è bomber questo? E’ la vittoria di Djuric, è la vittoria di Fabiani, che lo volle fortemente a Salerno, credendo nelle sue qualità, anche in momenti in cui il buio sembrava funesto. Ora c’è il Chievo, ed un prossimo record da raggiungere, la doppia cifra, ma questo Djuric ha spalle larghe ed esperienza da vendere per sentirne la pressione conscio che il bello deve ancora venire...