Si è concluso poche ore fa, ma il mercato continua a restare al centro del dibattito. Il direttore sportivo Angelo Fabiani, intervenuto ai microfoni di PianetaSerieB.it, ha rilasciato dichiarazioni sulle operazioni della Salernitana. Di seguito, qualche estratto:

Sulle impressioni post-mercato: “Abbiamo fatto ciò che era nella nostra possibilità, collocando anche una ventina di calciatori in uscita. C’è stato un gran da fare e in termini di entrate abbiamo preso soltanto calciatori funzionali agli ideali tecnico-tattici di mister Castori. Non ho rammarichi perché gli obiettivi erano quelli e li abbiamo centrati. C’è da dire che avevamo già un organico ben attrezzato e all’altezza”.

Sugli affari finali: “Abbiamo preso Antonucci e Anderson perché dal punto di vista tecnico possono darci tanta qualità in mezzo al campo. Sono contento dei loro arrivi e nel caso di André si tratta di un ritorno a Salerno".

Sul disappunto di Curcio: “Penso che, prima di tutto, andrebbe cambiata questa norma relativa al limite dei 18 over. Non l’ho introdotta di certo io e posso dire che penalizza calciatori e società. In certi frangenti rischi di dover lasciare andare qualcuno funzionale al progetto e ti ritrovi costretto a fare delle scelte. Vale anche per Fella e Cernigoi".

Sulla spaccatura società/tifosi: “Ritengo che il tifoso o l’ultrà abbia un modo particolare di vedere il calcio. In genere non gli interessa se hai qualche squalificato o problemi nella lista over, pensa soltanto a vincere. Ci sta che qualcuno non sia d’accordo con l’operato, aspettandosi la qualificazione ai play-off. I risultati non nascono mai a caso, ma sono frutto di una programmazione. Possono nascere anche annate disgraziate come quelle del Perugia, squadra retrocessa nonostante le grandi ambizioni. Vincere non è facile ed è necessario avere pazienza. La nostra società si sta consolidando nella cadetteria e non può che migliorare. In campo ci vanno i calciatori e noi, dirigenza, non possiamo far altro che dare istruzioni ai calciatori e al tecnico di turno. Per il resto giustifico tutto e tutti, quando ci sono critiche civili e costruttive non possono che essere da stimolo per l’ambiente. Questo clima “teso”, inconsciamente, ci ha dato una spinta più per migliorare il nostro lavoro. E’ necessario dire che la tifoseria salernitana è sana, passionale e corretta. Ho girato da Nord a Sud, ma non ho mai visto così tanta passione. Qui i tifosi non comprano la maglietta perché è già tatuata sulla loro pelle”.